Le informazioni qui contenute sono state pubblicate in ‘Raising Bilingual Children’ , un opuscolo scritto da Antonella Sorace e Bob Ladd nel Maggio 2006 e pubblicato da ‘The Linguistic Society of America’ e sono state riprodotte interamente con il permesso della societá. Per ulteriori dettagli, potete contattare ‘The Linguistic Society of America’ all’indirizzo lsa@lsadc.org o vistare il sito http://www.lsadc.org
Sorace, A. and Ladd, D.R. 2004. Raising bilingual children. Series: Frequently Asked Questions, Linguistic Society of America.
Perchè dovremmo volere bambini biligui?
Ci sono molte ragioni, ma le due piú comuni sono:
- I genitori parlano lingue diverse (per esempio una donna americana e un uomo turco).
- I genitori parlano la stessa lingua, ma vivono in una comunitá in cui la maggioranza parla un’altra lingua (per esempio una coppia coreana che vive nel Regno Unito).
Nel primo caso, sia la madre che il padre potrebbero voler usare la loro lingua quando parlano con i figli. Questo è il caso “famiglia bilingue”. Nel secondo, i genitori, potrebbero voler usare la loro lingua madre in casa anche se i figli hanno la necessità di comunicare con il mondo al di fuori della soglia di casa. Questo è il caso “contesto bilingue”. La nostra situazione è quella di una famiglia bilingue italiano/inglese in un contesto di lingua inglese, e parte di quello che vi riferiamo qui è basato sulla nostra esperienza diretta di genitori di bambini bilingui.
Ma i bambini non si confondono quando intorno a loro si parlano due lingue?
In breve, la risposta è no. I bambini sono estremamente sensibili ai diversi modi in un cui le persone parlano. Anche quando sentono solo una lingua, imparano rapidamente le differenze tra il modo di parlare degli uomini e delle donne, la differenza fra il parlare in modo educato e maleducato, e così via. Per i bambini, la lingua è solo un altro fatto che differenzia le persone!
Cinquanta anni fa gli educatori in tutto il nord America dicevano ai genitori immigrati che era meglio per l’educazione dei bambini che si parlasse inglese in casa. Alcuni ricercatori pensavano che essere esposti a due lingue fin da piccoli fosse uno svantaggio per i bambini. La ricerca di oggi ci dice che non è così, e ci potrebbe essere un vantaggio nell’essere bilingue (oltre al fatto di conoscere piú di una lingua), come per esempio avere un modo di pensare piú elastico. Lo svantaggio che le prime ricerche notarono era generalmente uno svantaggio economico, legato alla durezza della vita degli immigrati.
Lo sviluppo bilingue a volte puó causare uno sviluppo linguistico leggermente piú lento rispetto a quello monolingue. Il nostro figlio maggiore diceva ancora Where you are? al posto di Where are you? in inglese all’età di quattro anni e mezzo. Questo è parte del normale sviluppo linguistico anche in bambini monolingui inglesi, ma generalmente loro capiscono che devono dire Where are you? quando raggiungono i tre o quattro anni . Per il nostro figlio maggiore c’è voluto solamente un po’ di più.
Ma I bambini bilingui non confondono mai le loro lingue?
Come i bilingui adulti, i bambini bilingui usano spesso parole di una lingua quando parlano l’altra (si chiama code-switching). Ma ció non significa che siano confusi riguardo a quale lingua stiano parlando. Nella nostra famiglia, bilingue italo inglese, gran parte del lessico relativo al cibo è Italiano, e lo usiamo anche se stiamo parlando inglese (anche quando esiste un corrispettivo inglese). Quindi parliamo di ‘pollo’ invece che di ‘chicken’ e di ‘sugo’ invece di ‘sauce’. Tuttavia, quando parlano con monolingui, i bambini bilingui sono attenti nell’usare solo la lingua adatta.
Allora, come facciamo ad insegnare due lingue ai nostri bambini?
La cosa principale da tenere in mente è che i genitori non ‘insegnano’ ai propri figli a parlare, non piú di quanto insegnino loro a camminare o a sorridere. Le cose piú importanti nello sviluppo del linguaggio sono l’esposizione e la necessitá. Se un bambino viene esposto ad una lingua in circostanze diverse, con varie persone, fin dalla nascita, e se sente che è necessario usare questa lingua per interagire con il mondo attorno a sé, la imparerá. Se viene esposto a due lingue, in diverse circostanze, con persone diverse, dal momento della nascita, e se ha bisogno di usarle entrambe per comunicare con la gente attorno a sé, le imparerá entrambe.
Ma è davvero possible che se il nostro bambino è esposto a due lingue dalla nascita le imparerá entrambe, così, semplicemente?
No, ma I bambini possono farlo senza difficoltà, e non fa loro alcun male. La cosa più difficile è fare in modo che siano esposti a sufficienza ad entrambe le lingue. Nella maggior parte dei casi, una delle due lingue che vorresti imparassero è in qualche modo “più importante” dell’altra, e il trucco è di fornir loro abbastanza opportunità di usare la lingua “meno importante, senza costringerli e in modo naturale. Il modo migliore, se riuscite a metterlo in pratica, è di immergere I babmbini in situazioni in cui solo la lingua “meno importante” viene usata, cosicchè manca la tentazione di mescolare le due lingue or di ritornare alla lingua “più importante”.
Cosa vuol dire che una lingua è “più importante”?
E’ probabile che una lingua sembri più importante ad un bambino se quella lingua è necessaria più frequentemente dell’altra. Ad esempio, supponiamo che la donna americana e l’uomo turco nel nostro esempio di famiglia bilingue parlino inglese fra di loro. I bambini noteranno che l’inglese è usato in siatuazioni in cui il turco non viene usato e penseranno che l’inglese è più importante.
Ma se la stessa famiglia si trasferisse in Turchia, I bambini noterebbero che il turco viene usato in un sacco di situazioni in cui l’inglese non viene usato, e potrebbero decidere che il turco è “più importante”. Alcuni bambini sono molto sensibili a queste differenze e possono dimostrarsi restii ad usare la lingua “meno importante”, specialmente se altri bambini non la usano. Ad altri bambini, invece, sembra non importare.
Quando ci riferiamo ad una lingua come “più importante”, questo va inteso solo dal punto di vista del bambino! Comunque, molti adulti bilinguali sono “dominanti” In una delle loro lingue. Anche se le differenze fra le loro due lingue sono sottili, la maggior parte dei bilingui si sente lerggermente più a proprio agio con una lingua che con l’altra in certe situazioni o per parlare di certi argomenti.
Non sarebbe meglio cominciare ad insegnare la seconda lingua dopo che I bamabini hanno avuto tempo di imparare la prima?
No, decisamente no, specialmente nel caso “famiglia bilingue” dove è probabile che la seeconda lingua sembri comunque “meno importante” ai bambini. Introdurre la seconda lingua più tardi avrà quasi sicuramente l’effetto di farla sembrare meno importante ai bambini, che penserannon non ne valga la pena.
D’altra parte, nel caso “contesto blingue” (per esempio, la coppia coreana che vive negi Stati Uniti), esporre I bambini all’inglese in modo naturale e graduale non porta alcuno svantaggio. Se la famiglia resta negli Stati Uniti e I bambinin frequentano scuole americane, non c’è alcun rischio che non imparino l’inglese. In realtà il problema più frequente nel caso “contesto bilinue” è che I babmbini talvolta rifiutano la lingua parlata in famiglia a favore della lingua che si parla nel mondo esterno.
Io e il mio compagno/a parliamo lingue diverse. E’ meglio parlare cisascuno soltanto nella propria lingua con I bambini, se vogliamo che diventino bilingui?
Molti esperti raccomandano il metodo ‘un genitore-una lingua’ per una famiglia bilingue. Il principio è che Mamma (o Mommy, o Mutti) parla sempre ai bambini nella sua lingua e Papá (o Daddy, o Vati) parla sempre nella sua lingua. Questo è un buon punto di partenza per una famiglia bilingue, ma non è l’unico, e anche questo puó non avere successo.
Quali sono i problemi di ‘un genitore – una lingua’?
Un primo problema puó essere l’equilibrio. I bambini hanno bisogno di sentire entrambe le lingue spesso e in diverse circostanze. Se ricevono la lingua ‘meno importante’ soltanto da un genitore, l’esposizione a questa lingua puó essere insufficiente perché questa si sviluppi naturalmente. Specialmente se entrambi i genitori capiscono la lingua ‘piú importante” i bambini potrebbero avere l’impressione di non avere bisogno di quella ‘meno importante’.
In questi casi è essenziale trovare altre fonti di esposizione e altri modi di creare un senso di necessitá. Nonni monolingui possono essere particolarmente utili! Ci si potrebbe servire di un cugino, una nonna, o una baby sitter che parlino l’altra lingua per badare ai bambini. C’è un asilo nido o un gruppo di gioco in cui possano sentire l’altra lingua? Potete trovare cassette video o audio nell’altra lingua? Tutte queste cose possono fare la differenza – soprattuto l’esposizione che richiede interazione con altre persone, non semplicemente il guardare la TV. Quando i nostri figli erano piccoli ricorrevamo a cose come queste per rinforzare l’italiano in un ambiente prevalentemente di lingua inglese.
Un altro problema è quello di mantenere la situazione naturale. Se i bambini sentono di essere costretti a fare qualche cosa di strano o imbarazzante, probabilmente opporranno resistenza. Imporre regole esplicite, come per esempio parlare alcuni giorni una lingua e alcuni l’altra, puó essere molto difficile e puó contribuire a creare un atteggiamento negativo.
Ancora un altro problema è l’esclusione. Se uno dei genitori non parla la lingua dell’altro (facciamo conto, nel nostro esempio, che la donna americana non parli il turco), i bambini saranno coscienti del fatto che ogni volta che dicono qualche cosa in turco al padre, escludono la madre dalla conversazione. Questo potrebbe rendere il bambino riluttante a parlare la lingua di uno dei genitori quando questi sono entrambi presenti. Nella nostra esperienza, una famiglia bilingue ha piú probabilitá di successo se entrambi i genitori riescono per lo meno a capire entrambe le lingue. In questo modo nessuno è mai escluso da una conversazione in famiglia.
Qual è il ruolo di fratelli e sorelle?
L’arrivo di un secondo bambino puó sconvolgere l’equilibrio linguistico in una famiglia bilingue, ed è comune che il secondo figlio sia bilingue in maniera meno completa del primo. Di solito il piú grande parla al piú piccolo nella lingua ‘piú importante’, aumentandone l’esposizione a quest’ultima e facendo diminuire il senso di bisogno della lingua ‘meno importante’. Provate a pensare in anticipo a quello che volete fare in questa situazione. Cercate una strategia che si adatti alle vostre circostanze. Probabilmente vale la pena di tentare di assicurasi l’aiuto del bambino piú grande nel promuovere la lingua ‘meno importante’ in famiglia.
I miei bambini erano capaci di parlare bene la nostra lingua di famiglia, ma ora che vanno a scuola la mescolano continuamente con l’inglese. Cosa posso fare?
Non preoccupatevi. Mescolare le lingue è normale in situazioni in cui tutti le parlano entrambe. Ció non significa che i bambini ne stiano dimenticando una, o che non sappiano piú la differenza fra una lingua l’altra. Se li sgridate per aver usato l’inglese rischiate di creare un atteggiamento negativo verso la lingua di famiglia e di peggiorare le cose. Invece, cercate di creare situazioni naturali, in cui i bambini abbiano veramente bisogno di usare la lingua di famiglia, come per esempio ricorrere ancora ai nonni monolingui!
Potrete capire meglio questa mescolanza di lingue se tenete presente che la semplice esposizione è un ingrediente importante per lo sviluppo linguistico dei bambini. Quando i vostri figli erano piccoli, probabilmente erano piú esposti alla lingua di famiglia, per esempio il coreano, di quanto non lo fossero all’inglese. Ora che vanno a scuola sono esposti all’inglese per varie ore al giorno, e imparano una quantitá di parole nuove e di modi nuovi di usare il linguaggio, ma solo in inglese. Probabilmente non conoscono la parola coreana per ‘quaderno’, o ‘scienze sociali’, o ‘preside’. Quando usano una parola inglese in una frase in coreano, insegnate loro la parola in coreano piuttosto di preoccuparvi che stiano perdendo la lingua di famiglia. Ricordate che, anche se alla fine l’inglese finisse per diventare la loro lingua dominante, possono comunque continuare a parlare il coreano come parlanti perfettamente competenti.
Ulteriori Letture
Baker, Colin. 1995. A Parents’ and Teachers’ Guide to Bilingualism. Multilingual Matters.
Grosjean, François. 1982. Life with Two Languages. Harvard University Press
Harding-Esch, Edith, and Philip Riley. 2003. The Bilingual Family: A Handbook for Parents. 2nd edn. Cambridge University Press.
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Tante Grazie to Chiara Gambi of the University of Edinburgh’s Developmental Psychology lab for help updating this translation.